Surgelati
Il Bodo ci scherza, 2-0 perché Mandas limita il passivo. Sarà difficile rimontare all'Olimpico
Vento, neve, freddo, pallonate.
Bodo ce le ha promesse e ce le dà.
Noi stiamo lì a cincischiare sul campo sintetico, che lo bagnano pure, e ci mettiamo un tempo a capire come funziona, ma lo sforzo è tale che nel secondo tempo non entriamo nemmeno in campo.
Risultato, una specie di Caporetto, con un punteggio contenuto nello zero a due da un Mandas in forma europea. Che ok, il portiere sollecitato in genere riesce a mettersi in mostra, ma ci sarebbe da recriminare sulla tardiva sostituzione del frastornato Provedel col ragazzo greco, se non ci fosse ben altro, nella circostanza, da analizzare.
Lazio brutta, niente da fare.
Le attenuanti valgono poco, se la differenza in campo è così totale: raccattiamo un paio di occasioni casuali, un colpo di testa di Marusic nel primo tempo, un tiraccio di Vecino nel secondo, una palla discreta conclusa male da Tchaouna.
Il primo tempo scorre via con diverse occasioni per il Bodo, che sfonda soprattutto a sinistra, con la Lazio che contiene ma fatica a ripartire, anche se sembra migliorare col passare del tempo. Ma è un’illusione.
Il secondo tempo comincia con la doppia sostituzione: Dele-Bashiru per Dia, oggi oltre che fantasmatico infreddolito, e Lazzari per Hysaj, con il balletto sulla fascia che continua e aumenta, evidentemente imputabile a tutta la postura della squadra, passiva, in calando. Becca subito gol, ne subisce un altro a metà tempo, ne evita una manciata per bravura del portiere o mira sbagliata degli attaccanti. Saltnes ne fa due e due se ne mangia, Hauge e Berg dominano, la Lazio non reagisce.
Nemmeno si protende a contenere il passivo, vista la facilità con cui i norvegesi palleggiano in piena area laziale, senza che si riesca a opporre resistenza. Salvo l’ottimo sullodato Mandas.
Al ritorno non farà freddo e si giocherà sull’erba. Bene. Ma la differenza vista in campo, soprattutto di attitudine al gioco e alla lotta, si spiega soltanto col freddo e col campo?
Ripartiamo dallo 0-2 e consideriamo le attenuanti per attaccarci all’idea del passaggio del turno, nonostante la memoria fatichi a rievocare rimonte laziali europee di queste proporzioni. Si vedrà.
Intanto si arriva al derby avendo dissipato lo slancio post-Bergamo: dopo questa prestazione si arriva alla stracittadina con tanti dubbi, sul valore di certi singoli, sulla loro condizione, sulla capacità di Baroni di gestire certe difficoltà.
Sentire che c’erano pochi giocatori di movimento disponibili, sapendo che tutti gli acquisti di gennaio non sono in lista per l’Europa, più che l’invocazione di un’attenuante pare un’ammissione di colpa.
Domenica, comunque, il derby spazzerà via tutte queste considerazioni e chiederà di mettere in campo tutte le risorse tecniche, fisiche e caratteriali. Non ci sarà da pensare al dopo, insomma.
Un buon derby potrebbe rilanciarci in vista del ritorno, ma la serata agghiacciante di Bodo non è un buon viatico per i prossimi impegni.